Il concetto di salute
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità:
“La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non solamente l’assenza di malattia o infermità.”
Questa definizione sottolinea l’accezione positiva del termine uscendo dalla tradizionale associazione salute/malattia per riportarci in territori più ottimistici, che comprendono l’unità mente e corpo e che intendono la salute anche come una vera e propria ricerca del benessere in vari ambiti della vita: medico, biologico, psicologico, culturale e sociale. Concetto fondamentale è quello di promozione della salute, processo grazie al quale le persone possono acquisire il controllo diretto e la gestione della propria condizione di benessere. La ricerca in tale campo evidenzia la relazione tra abitudini individuali, atteggiamento mentale e salute e la diretta relazione tra cervello e sistema immunitario. Salute e benessere sono direttamente proporzionali alla gioia e al piacere che riusciamo a realizzare ed esprimere nei vari aspetti e livelli della nostra vita. Mente e corpo sono uniti nel raggiungimento di questo obiettivo e la percezione di benessere mentale ci fa sentire anche più vigorosi nel fisico e viceversa.
Il nostro stare bene è legato ad ogni aspetto del nostro essere al mondo e in particola modo a quello psicologico.
Il benessere Psicologico
Armonia tra se stessi, gli altri e l’ambiente.
Il benessere psicologico è una condizione dinamica in continuo mutamento ed è dato dall’equilibrio tra percezione personale della propria qualità di vita, da fattori relazionali e sociali. Viviamo uno stato di completo benessere quando siamo in grado di godere della vita e affrontare le difficoltà con atteggiamento positivo e fiducioso verso noi stessi e gli altri. Quando ci sentiamo bene possiamo trovare coerenti ed efficaci soluzioni ai problemi, percepire fiducia, coraggio e autostima e confrontarci con gli altri in modo costruttivo.
Lo stato di salute così inteso assume soprattutto il senso di consapevolezza di sé (del proprio corpo, del proprio mondo interiore, della qualità delle relazioni che intercorrono tra noi e l’ambiente) e autodeterminazione nel senso di intervenire consapevolmente per migliorare quegli aspetti della nostra vita che non ci soddisfano e ci fanno soffrire. E’ quello che oggi si definisce “empowerment”, cioè la capacità di prendere il controllo della nostra vita, acquisire un ruolo attivo verso il nostro ambiente e la nostra esistenza e porci davanti alle difficoltà con atteggiamento positivamente costruttivo, in modo da fronteggiare i momenti di crisi e le situazioni anche quando appaiono stressanti e avverse.
Il benessere e la tiroide

Il nostro benessere psicologico può venire intaccato quando la nostra serenità viene a mancare. Le motivazioni possono essere tante e di diverso livello di gravità. Ciò che conta è la percezione che ognuno di noi ha di questi eventi e del nostro modo di farvi fronte con le nostre personali risorse, con l’aiuto di amici e famiglia e con il supporto di adeguate figure professionali. La diagnosi e il trattamento di una disfunzione alla tiroide ci può fare percepire incertezza, solitudine e una moltitudine di sintomi di natura psicologica. I sintomi legati allo squilibrio ormonale spariscono con una efficace terapia personalizzata ma moltissimi sentono il bisogno di un supporto e di condividere la propria esperienza con chi la vive o l’ha superata.
Leggendo questo interessante articolo si può notare come un corretto funzionamento della ghiandola tiroidea possa contribuire al benessere globale dell’organismo su più fronti e come una sua disfunzione possa, allo stesso modo, comprometterne la stabilità.
La tiroide è al centro del nostro organismo.
Secondo una recente ricerca dell’Università di Toronto (The Thyroid and the Mind and Emotions/Thyroid Dysfunction and Mental Disorders) le persone con disturbi alla tiroide tendono a presentare sintomi molto simili a quelli di altre patologie mentali. Secondo i ricercatori, persone con una iperattività della tiroide possono presentare marcata ansia e tensione, labilità emotiva, l’impazienza e irritabilità, iperattività, esagerata sensibilità al rumore, depressione fluttuante e tristezza, problemi con il sonno e l’appetito. L’ipotiroidismo invece può portare alla progressiva perdita di interesse e di iniziativa, al rallentamento dei processi mentali, perdita di personalità, memoria e vivacità, deterioramento intellettivo generale e depressione.
La diagnosi del problema alla tiroide è ostacolata dal fatto che molti sintomi sono simili a quelli di altre malattie. L’ ipotiroidismo spesso si sviluppa insidiosamente e in un tempo dilatato (Tiroidite di Hashimoto). Durante il tempo che va dall’insorgenza della malattia alla diagnosi possono trascorrere anche degli anni! Anni in cui la persona è in preda da importanti sintomi fisici e psicologici. Quando si inizia un trattamento efficace e personalizzato per il disturbo alla tiroide, la risposta generale è abbastanza favorevole. In poco tempo il farmaco restituisce vitalità e i processi mentali tornano efficienti. Se vi è un residuo di difficoltà emotive, può essere correlato non alla tiroide ma ad altri aspetti della vita ed alla difficoltà della persona di farvi fronte.
Nel caso dei disturbi legati all’ipertiroidismo (Morbo di Basedow) non é chiara la relazione tra lo stress e l’insorgenza della malattia. Il numero di persone che citano esperienze particolarmente stressanti prima della comparsa di ipertiroidismo sembra avvalorare la teoria dello stress come fattore scatenante. Mentre altre persone possono attraversare gli stessi sconvolgimenti senza sviluppare la malattia della tiroide, alcuni forse sono predisposti ad essa. D’altra parte, si può affermare che la malattia stessa, prima che i sintomi si manifestino, possa aumentare e alimentare la percezione dello stress.
Il tumore alla tiroide
Anche se il cancro della tiroide ha una prognosi eccellente, la diagnosi di cancro è spesso spaventosa e può avere conseguenze psicologiche che permangono anche una volta che il cancro è stato trattato con successo. Molti pazienti non hanno la possibilità di accedere ad una buona rete di supporto e non vogliono oberare parenti e amici con le loro reali paure e ansie. Per questo motivo si potranno sentire soli e in preda a paure legate alla malattia e al futuro e all’ansia. Una buona discussione sulla terapia e il trattamento con i medici specialisti , una prognosi favorevole combinata ad una rassicurazione e ad un supporto costante di solito porta ad una progressiva diminuzione di ansia, ad un aumento della fiducia e un graduale ritorno ad una vita più serena.
Tali pazienti possono trarre beneficio da gruppi di sostegno formati da sopravvissuti al cancro della tiroide (vedi ATTA Onlus e gruppi di supporto), o da un supporto psicologico individuale.