Dieta Ipoiodica o a basso contenuto di Iodio

Dieta ipoiodica
Articolo a cura della Dott.ssa Simona Dongiovanni- Dietista, Nutrizionista

Prima di una scintigrafia tiroidea o di un trattamento radioablativo è consigliabile seguire una dieta a basso contenuto di iodio allo scopo di rendere le eventuali cellule tiroidee residue avide di iodio. La dieta deve essere seguita per breve tempo, circa 2-3 settimane, ma comunque sotto stretta osservanza dello Specialista, in quanto il periodo può essere variabile in base al paziente. Quando si parla di “dieta a basso contenuto di iodio” non stiamo parlando di eliminare completamente lo iodio dalla dieta, ma di limitarlo il più possibile , avendo cura di seguire le indicazioni nutrizionali indicate. Una dieta a basso contenuto riduce il consumo a 50 µg al dì o meno.

Lo iodio è molto diffuso negli alimenti ma anche in alcuni farmaci ed integratori e spesso si riscontra molta confusione e difficoltà pratica da parte dei pazienti. Il primo consiglio è quello di non improvvisare diete fai da te, perché molto spesso si cade in errori,che non hanno effetti positivi desiderati, ma al contrario possono indurre a squilibri importanti, per cui rivolgersi ad Esperti nel campo della Nutrizione che sapranno indirizzarvi al meglio per evitare  di assumere quantità elevate di iodio che potrebbero interferire con la scintigrafia/terapia radioablativa.

Gli alimenti con più alto contenuto di iodio e quindi da evitare in vista di questi esami, sono:

salt-91539_960_720Il sale da tavola (cloruro di sodio) contiene spesso iodio; è bene leggere l’etichetta sulla confezione; quindi è consigliabile consumare sale o cloruro di sodio, ma che sia privo di iodio, il sale marino per esempio contiene iodio quindi il sale marino deve essere evitato.

Sono sconsigliabili  tutti i prodotti e gli ingredienti di origine marina quali pesce, crostacei ed alghe; evitare cibi già preparati e salati , quali affettati in genere, in quanto l’industria alimentare usa spesso sale contenente lo iodio ; evitare burro, margarina perché contiene latte e spesso anche sale iodato, evitare sostituti del latte quale latte di soia o riso perché anch’essi possono contenere iodio.

Si consiglia di consumare il pane non salato, quindi pane sciapo e preparare qualora lo utilizzaste pane grattato fatto in casa con questo tipo di pane. Frutta secca utilizzare quella non salata.

Uovo da evitare anche se in realtà è il tuorlo a contenere più iodio e quindi l’albume (il bianco dell’uovo) può essere consumato.

Gli alimenti di origine vegetali invece, quali frutta e verdura, contengono iodio, ma la quantità è variabile in base al terreno in cui vengono coltivate , ed in ogni modo la cottura ne riduce la quantità e comunque non hanno quantità elevatissime tali da destare preoccupazione, quindi possono essere consumate. Per condire le ricette, verdure ecc. si consiglia di evitare il sale ed utilizzare olio extra vergine di oliva, aceto ed erbe aromatiche.

Lo iodio è anche contenuto in farmaci ed integratori, disinfettanti quali ad esempio Betadine, saponi e cosmetici , è bene sempre leggere attentamente etichette ed assicuraci che non ci sia iodio e comunque consultare lo Specialista.

Tornando alla dieta a basso contenuto di iodio essere confusi e disorientati è evidente, ma possiamo avere un’alimentazione equilibrata e varia anche in questo periodo prima degli esami a cui sarete sottoposti.

Gruppi alimentari Da evitare Consentiti
Sale Iodato, sale marino

 

N.B Evitare affettati in genere che sono spesso conservati con questo tipo di sale

Sale senza IODIO
Latte e derivati (formaggi, panna da cucina, ecc) Tutti Nessuno
Soia Da evitare
Cereali Riso , crakers, pane industriale, prodotti da forno Pane senza sale , pane fatto in caso privo di sale, pangrattato fatto in caso senza sale, farina d’avena, pasta di grano duro, miglio
Uova Tuorlo Albume
Carne Affettati , carni confezionate tipo wurstel, in scatola Carni bianche pollo e tacchino, manzo, vitello
Pesce Tutti i tipi
Legumi Evitare quelli in scatola, soia, lupini Si consigliano quelli secchi,tutti i tipi ceci, fagioli, fave, lenticchia, piselli.
Verdura Confezionata in scatola con aggiunta di sale, surgelata. Fresca di stagione . preferire quella cotta perché la cottura ne riduce la quantità di iodio
Frutta Confezionata in scatola Fresca di stagione
Tuberi e patate Purè istantaneo Patate prive di buccia, al forno o lesse.
Frutta secca Evitare quella salata Consentite mandorle e noci

Alimenti da evitare:

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  • Sale iodato,
  • Sale marino
  • Latticini (latte, formaggio, panna, yogurt, burro, gelato)
  • Cioccolato (per il contenuto del latte)
  • Uova
  • Cibi contenenti i seguenti additivi (carragen, agar-agar, algin) Pane contenente conservanti iodati Cibi insaccati o salati Pesce, crostacei, molluschi.
  • Soia , alghe e alimenti e farmaci contenenti coloranti rossi (E127: eritrosina)

La cottura degli alimenti riduce di molto la quantità dello iodio contenuto negli alimenti, nei giorni in cui dovete seguire una dieta particolare si consigliano cotture leggere:  cottura al vapore, bollitura, griglia.

Per quanto riguarda i condimenti si consiglia : olio extra vergine di oliva, succo di limone o aceto, erbe aromatiche al posto del sale, quale per esempio origano.

Si possono bere acqua , tisane depurative , te e camomilla salvo diversa prescrizione medica, e bisogna evitare fino agli esami specilaistici beveande alcoliche e confezionate.

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TIROIDE E SELENIO: QUALI LEGAMI?

Articolo a cura della Dott.ssa Simona Dongiovanni- Dietista, Nutrizionista
Articolo a cura della Dott.ssa Simona Dongiovanni- Dietista, Nutrizionista

Il selenio , è un oligoelemento esistente in natura la cui presenza nell’organismo umano è fondamentale per il funzionamento di molti processi vitali. La principale fonte di selenio per l’uomo è l’alimentazione. Negli alimenti esso è presente chimicamente in tre forme diverse: forma organica (seleno-metionina): assorbita più rapidamente e trattenuta più a lungo dai tessuti, forma inorganica (selenite): dopo l’assorbimento deve subire alcune trasformazioni prima di poter essere utilizzata dall’organismo e seleno-cisteina.

Si è visto che negli ultimi anni la riduzione dell’introito di selenio con la dieta è carente. Questa carenza molto probabilmente è dovuta alla modalità di coltivazione e produzione degli alimenti, ma anche a un’alimentazione scorretta e non equilibrata in termini nutrizionali. Queste evidenze ci portano a dire che un deficit di selenio possa essere sicuramente causa di disfunzione tiroidea.

Il selenio è soprattutto presente nei tessuti della tiroidee, aiuta la ricaptazione dello iodio, entrando nel ciclo enzimatico insieme agli enzimi chiamati seleno-proteine, che per diversi meccanismi sono in grado di avere azione antiossidante cioè ossido – riduttiva, per cui protegge dallo stress ossidativo. Lo stretto legame fra tiroide e selenio è data dalla tireoperossidasi (TPO), enzima chiave per la sintesi della tireoglobulina e degli ormoni tiroidei. Dalle reazioni chimiche necessarie per la sintesi degli ormoni tiroidei in cui interviene la tireoperossidasi, tuttavia, si generano dei radicali liberi che sarebbero pericolosi e dannosi e se non fosse attivo un sistema di difesa atto a proteggere la cellula tiroidea si originano questi processi ossidativi.

tiroide gravidanzaQuesto sistema di difesa intra-tiroideo è rappresentato, in larga parte, proprio dall’enzima selenio-dipendente glutatione-perossidasi. Tuttavia, la presenza di selenio risulta fondamentale per queste funzioni nel nostro organismo , quindi una supplementazione  di selenio nei casi di disfunzione tiroidea in particolare legati all’assunzione di levotiroxina (eutirox) nella tiroidite autoimmune cronica,  l’ipotiroidismo subclinico, l’ipotiroidismo franco, il morbo di Basedow e le tireopatie in gravidanza, diventa essere di vitale importanza.
tiroide selenioIl Selenio è un minerale con funzione antiossidante e regolatrice, la fonte principale di esso si assume con l’alimentazione e i cibi ricchi sono: Animelle e frattaglie, pesce tra cui crostacei e soprattutto frutti di mare come ostriche e vongole, carne, uova, latte e derivati; oltre ad una fonte animale, il selenio è presente in molti alimenti di origine vegetale quali: i cereali in particolare frumento, crusca, germe di grano, kamut, orzo, funghi, noci brasiliane, semi di senape.

Alla base di tutto si ricorda che un’alimentazione equilibrata in termini di nutrienti, sana e varia è necessaria al fine di curare, migliorare e prevenire patologie.

Per finire una ricetta sana, veloce e gustosa!

  Orzo con funghi al profumo di rucola e grana

Orzo perlato
Ricetta per 1 persona :
-150 gr di funghi porcini o champignon  a vostro gusto
-5/6 pomodori pachino
-40gr di orzo
-un ciuffetto di rucola
-grana

In una pentola mettere olio evo fino a coprire il fondo del piatto, far dorare cipolla ed aggiungere funghi , pomodori e mezzo bicchiere di acqua . Far cuocere tutto a fuoco moderato aggiungendo un pizzico di sale rosa o sale integrale quanto basta .
Nel frattempo cuocere l ‘orzo in abbondante acqua salata.
Una volta pronto unirlo ai funghi cotti, amalgamare ed aggiungere grana (1-2 cucchiai) e continuare a mantecare . Servire nel piatto e guarnire con rucola.
Voilà, buon appetito!

 

Bibiliografia

1) Nacamulli et al. Influence of physiological dietary selenium supplementation on the natural course of autoimmune thyroiditis. Clin Endocrinol 2010;73: 535-539.
2) Manuale di Nutrzione Applicata, Riccardi,Pacioni,Rivellese, Ed.2007 Casa Editrice Idelson-Gnocchi

3)Tabella di Composizione degli alimenti , INRAN 2013

4)www.endocrinologiaoggi.it

La Dott.ssa Simona Dongiovanni vi aspetta il 30 Ottobre a Roma per il I OPEN DAY GRATUITO dedicato al benessere della tiroide.